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           World  of  Communication                                                    Free communication for free minds

 

Don't Smoke! Don't Smoke! Don't Smoke That Cigarette

-Fumate?

-Si', devo ammettere che fumo.- 

-Sono contenta. Un uomo deve sempre avere un’occupazione…  

Girano troppi fannulloni per Londra.- 

(Oscar Wilde, “The importance of being Earnest”) 

     

                                                       di Simona Regolo

 

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Se Oscar Wilde avesse solo potuto immaginare quali e quanti effetti disastrosi avrebbe provocato il fumo, forse non avrebbe scritto una frase cosi' squisitamente e ingenuamente buffa. 

Il fumo e' tra i primi fattori che favoriscono l’insorgere di patologie a  carico dell’ apparato respiratorio, dell' apparato cardio-vascolare, nonche' lo sviluppo di tumori.  

Molte associazioni si sono mobilitate per ridurre (cancellare sarebbe un vero miracolo!) il problema proponendo campagne di tutti I tipi: dalle piu' divertenti alle piu' macabre, utilizzando metafore di ogni genere e forma, sbattendo in faccia ai fumatori quanto puo' essere drasticamente dannoso quell piccolo “vizietto” che in troppi si concedono.    

Prendiamo in considerazione alcune campagne: quella di Smokefree, distribuita a Melbourne rappresenta dei personaggi decisamente originali: la zia Blanche, il cugino Dwayne e i genitori. I soggetti fanno parte di quel genere di parenti ai quali nessuno vorrebbe somigliare e l’head recita: “if it’s so cool how come your aunty Blanche is doing it?”, “if it’s so cool how come your cousin Dwayne does it?”, “if it’s so cool how come your parents are doing it?”. La frase vuol dire: “se (fumare) e' cosi' figo, com’e' che (quella bislacca) della zia Blanche lo fa, com’e' che (quello sfigato) di tuo cugino lo fa, e com’e' che quei (ridicoli) dei tuoi genitori lo stanno facendo?. Tutto cio' per esprimere che se non vuoi sembrare o ricordare vagamente quelle persone (vittime di abituali e attualissimi cliche') e' meglio se non fumi!  

Un altro esempio: Cancer Patients Aid Association presenta nel visual una sigaretta che al posto della consueta cartina bianca e' ricoperta da una cartina a strisce come quelle di un quaderno. L’head recita “notes are not the only things children share in school today”, ovvero “gli appunti non sono le uniche cose che i bambini scambiano a scuola oggi”.  

Tantissime infatti sono le societa' che cercano di proteggere i piu' piccoli e molte quelle che, senza usare troppe parole, mostrano il fumo come se fosse la personificazione di Belzebu'.  

L’Institutul de Pneumoftiziologie Prof. Dr. Marius Nasta propone un visual stupendo che rappresenta uomini e donne nude a posto del mozzicone della sigaretta e altri morti sul fondo del posacenere. L’immagine ricorda i dannati dell’inferno dantesco e, se vogliamo, ancora di piu' la scabrosa questione delle fosse comuni.

La campagna che, secondo il mio parere, e' la piu' bella che piu' delle altre raggiunge il traguardo e' quella di The Roy Castle Lung Cancer Foundation: c’e' solo una sigaretta, ma ai suoi estremi le parole “suicide” e “homicide”. Non c’e' bisogno di interpretazione perche' e' di una comprensibilita' assoluta e di una logicita' straordinaria.  

Il 31 maggio e' il “World No Tobacco Day”, iniziativa promossa dagli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanita' e ormai conosciuta in tutto il mondo per combattere un ostacolo ancora insormontabile.  

 

 

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